L’animo libero e
rivoluzionario di Beatrice Hastings
Intellettuale e militante
Arriva la prima antologia in italiano
delle opere della femminista inglese
di Chiara Pasetti
Articolo pubblicato su Il Sole 24 ore del 7 marzo, 2021
Sono moltissime le figure femminili del
passato più o meno recente, scrittrici, poetesse, artiste, scienziate, che la
storia ha dimenticato o ricordato soltanto in quanto sorelle, amiche, amanti,
mogli di uomini celebri i quali, con la loro personalità e fama, hanno
eclissato in vita e anche post mortem le altrettanto, se non
di più, talentuose parenti o compagne.
Quando si scopre una di queste donne
deliberatamente cancellate, relegate nell’ombra, vittime di un’ingiusta damnatio
memoriae non si può che essere grati a chi si è dedicato con passione
e impegno a studiarne la vita e le opere nella volontà di restituire al
pubblico, sganciata da etichette squalificanti, la loro vera identità.
È quindi oltremodo meritoria la
pubblicazione della prima antologia in lingua italiana e non solo di opere di
Beatrice Hastings (1879-1943), tradotte con sensibile competenza da Matilde
Cini: un’ampia scelta che spazia dalle poesie ai racconti d’Africa, dagli
articoli a un breve romanzo autobiografico, dalle favole alle novelle,
comprendendo anche l’imprescindibile Woman’s worst enemy: Woman, un
dossier di otto articoli, uscito come allegato al «The New Age» nel 1909, che
può essere considerato il suo manifesto del femminismo.
Analizzando la vita avventurosa e
tormentata di Beatrice Hastings, il cui vero nome era Emily Alice Haig, emerge
un prepotente istinto di libertà fin da piccola, che si traduce quasi subito
nel ribelle impulso all’autonomia in ogni campo e, più avanti, nello spirito di
opposizione nei confronti delle regole e delle convenzioni. La cifra del
conflitto, dell’esistere e dell’andare contro corrente, di cui pagò
consapevolmente il prezzo, permea tutte le sue esperienze e i suoi testi, che
sono estremamente variegati e nei quali sperimenta una rara pluralità di stili,
linguaggi e generi.
Vive come scrive, Beatrice, perennemente
«in full revolt» (da questa sua espressione, apposta su una fotografia del
1896, è tratto il titolo del volume), con una sete di assoluto, un coraggio e
una capacità di scandagliare nelle pieghe dell’animo umano che ne fanno una
donna eccezionalmente colta e originale, empatica, trasgressiva, eccentrica, e
al contempo spesso sola e isolata da quella generazioni di intellettuali e
artisti che pure l’aveva accolta ma che faticava a riconoscerne l’autentico
talento. “Inattuale” come gli animi eccessivi, divergenti e profetici, dedicò
tutta se stessa alla scrittura ed è lì prima di tutto che la sua caleidoscopica
personalità va cercata e indagata. Gli articoli per i giornali, tra cui
spiccano quelli per il «The New Age», la rivista più all’avanguardia di quegli
anni in Inghilterra con cui collaborerà fino al 1920 prima da Londra e poi da
Parigi, facendosi anche testimone della Prima guerra mondiale, sono un’eredità
fondamentale per la storia del femminismo e non solo.
Penna sagace, brillante, appassionata e
talora intima e dolente, sempre lucidissima e acuta, si fa portavoce degli
ultimi e delle donne prima di tutto, anticipando di diversi anni le teorie
sulla condizione della donna e sulle ingiustizie dello Stato patriarcale,
nonché le rivendicazioni dei suoi diritti. Le riflessioni sulla maternità come
scelta, che la spingono fino all’iperbolica affermazione «le donne nascono per
non essere madri», sono troppo rivoluzionarie per la sua epoca e vennero
infatti incomprese e osteggiate.
Non c’è da stupirsi se un artista
“maledetto” come Modigliani se ne innamorò follemente; tra i due nacque una sfrenata
passione durata due anni, da cui ebbero origine numerosi aneddoti e leggende.
Soprattutto, la loro relazione ha reso Beatrice, che aveva sempre rifiutato
qualsiasi schema e definizione, prigioniera dell’appellativo di “amante di
Modì”.
Il volume Beatrice Hastings in
full revolt, tra i tanti meriti, ha proprio quello di fare luce,
finalmente, sulle sue indubbie qualità di scrittrice, giornalista, poetessa e
intellettuale, che fino alla morte volontaria, avvenuta nel 1943, affermò e
praticò la sua libertà di essere, ossia di scrivere, amare, vivere.
Beatrice Hastings in full revolt
A cura di Maristella Diotaiuti e Federico Tortora
Traduzione di Matilde Cini, Le Cicale Operose, Livorno, pagg. 298, € 18
NOTE BIOGRAFICHE
Chiara Pasetti ha collaborato, scrivendo di cultura, con le principali testate nazionali, tra cui la Domenica de Il Sole24ore, La Repubblica, Il Fatto quotidiano.
È saggista, scrittrice, insegnante. Ha scritto un monologo dedicato alla scultrice Camilla Claudel, dal titolo MOI, ancora in scena a novembre anni dal debutto. Sta per debuttare VIVO DELLA POESIA, il suo nuovo lavoro teatrale dedicato alla poetessa Antonia Pozzi, sempre con Lisa Galantini.
Con la sua associazione culturale si dedica da anni alla scoperta , allo studio e alla valorizzazione di figure femminili poco conosciute, dimenticate, scarsamente valorizzate.
Ha scritto numerosi saggi e tradotto inediti di Gustave Flaubert, il suo autore da sempre. Ha scritto il libro Mademoiselle Camille Claudel e Moi per le edizioni Aragno e sta per pubblicare il libro Antonia Pozzi tra scrittura e scena, per le medesime edizioni.
chiarapasetti@libero.it