mercoledì 6 agosto 2025

Tracce di pensieri meridiani, di Pasquale Vitagliano. Ida Noddack.

 











Il 31 agosto 1975 su La Stampa esce la prima puntata del racconto inchiesta di Leonardo Sciascia La scomparsa di Majorana. Come sa chi lo abbia letto, la tesi dello scrittore siciliano è che il fisico, scomparso nel 1938 durante un viaggio in mare, non si sia suicidato, ma si sia ritirato in un convento per sottrarsi alla responsabilità etica di aver concorso alla realizzazione della bomba atomica. Alla ricerca di riscontri in favore di questa tesi Sciascia contatta, grazie all’intervento di Vincenzo Consolo, una germanista dell’università di Munster, di origini italiane, Lea Ritter Santini. Perché? La professoressa ha avuto rapporti con il padre della fisica quantistica Werner Heisenberg e la chimica Ida Noddack. Centrale è quest’ultima figura. In un articolo del 1934 fu lei a formulare per la prima volta la possibilità della fissione dell’uranio attraverso un bombardamento con neutroni. Nel dicembre del 1975 Santini contatta Noddack, ormai ottantenne, e le scrive “Inviai un copia del mio articolo sull’elemento 93 al professor Fermi e sono sicura che Majorana l’abbia letto”. La risposta della Noddack è laconica. Eppure, lascia aperta la soglia per ricostruzioni sorprendenti. “Sono sicura che Majorana lo abbia letto”.

Sul retro della lettera si trova un post scriptum: “un giornalista ha scritto una volta che forse la Seconda Guerra Mondiale non avrebbe avuto luogo se nel 1934 si fosse dato credito alla mia interpretazione”. Non possiamo dire se sarebbe andata proprio così, o all’opposto se gli esiti sarebbero stati più nefasti, avendo consentito alla Germania di arrivare prima a possedere l’atomica. Ma la scoperta è che questa ha avuto una madre spirituale, prima ancora di un padre. Ancora una volta, troviamo conferma che il pensiero meridiano è un crocevia importante dentro una storia, che invece lo ha relegato ai margini. Senza Sciascia, senza Majorana, una figura scientifica importante come la chimica Ida Noddack sarebbe rimasta dimenticata.

Pasquale Vitagliano