Aldo Galeazzi, attore, poeta, curatore della rubrica Voci, legge una potente riflessione di Beatrice Hastings contenuta nel romanzo La commedia delle fanciulle, Beatrice Hastings, 1910, a cura di Maristella Diotaiuti, Terra d'ulivi Edizioni, 2025, traduzione di Rubina Valli.
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Sottofondo musicale: Cavalleria rusticana - Intermezzo, di Pietro Mascagni.
In altra sede parleremo delle comunanze di sguardo etico e politico tra Beatrice Hastings e Pier Paolo Pasolini, accostiamo qui questi due straordinari intellettuali in due riflessioni che li avvicinano.
Beatrice Hastings: "Se fallirete, non sarà per mancanza d’un’ispirazione sufficientemente vasta. Per quanto non mi venga in mente nessuna promessa di successo, vi ricorderei che la vita, la vita umana, è una serie di gloriose sconfitte. La vita è troppo breve per il successo, e visto che soltanto gli immortali possono lottare col nostro ultimo e sempre vittorioso nemico, Morte, un uomo è tanto più valoroso se fallisce nel più nobile dei tentativi. Il vostro tentativo non è nulla di meno che una Crociata della Bellezza. Non è una visione nuova, la vostra; molti grandi uomini l’hanno avuta e i poeti l’hanno di continuo."
Pier Paolo Pasolini: "Ma io sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere con modi sleali e spietati. Grave colpa da parte mia, lo so! E il bello è che ho la sfacciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù…"
Dai Dialoghi con Pasolini, settimanale Vie Nuove, n. 42, 28 ottobre 1961.