Beatrice Hastings e Amedeo Modigliani in rue Norvins.
Quando pubblicammo la prima antologia di opere inedite di Beatrice Hastings
(gennaio 2020), spiegammo che Hastings fu da noi rintracciata grazie alla
storia d'amore che ebbe con l'artista livornese Amedeo Modigliani, dal 1914 al
1916.
Due anni importanti per Modigliani, che visse per un periodo con Hastings a Parigi - in qualità di corrispondente per il The New Age - nel cottage in rue Norvins preso da lei in affitto. Fu un periodo prolifico per l'artista livornese, che segnò il passaggio dalla scultura alla pittura; a Montmatre Modigliani beneficiò di un'aria più salubre che migliorò le sue cagionevoli condizioni di salute.
Inoltre, avendo potuto leggere parte della mole di scritti da lei prodotti, ci siamo resi conto di quanto Modigliani abbia potuto raccogliere nel corso della relazione amorosa con Hastings, intellettuale di primo piano, portatrice di un mondo culturalmente diverso dal suo - la Letteratura inglese in primis - ma proprio per questo fu per l'artista grande opportunità di intensa crescita intellettuale e culturale.
Ci sembrò quindi doveroso inserire un accenno alla loro storia d'amore nel
nostro libro "Beatrice Hastings in full revolt" (2020).
Nel paragrafo a loro dedicato Maristella Diotaiuti scrive: "Beatrice e Amedeo, nonostante la fame di vita, non erano fatti per la vita. Ma ad una specialissima vita apparterranno per sempre: quella dell’arte, dell’arte che nutre e che consuma, che rende luminosi e tenebrosi, dell’arte che ti scortica ma che può coprirti come un abito fino a far coincidere pelle e colori, creazione e vita. E se a farlo è Modigliani per la donna che ama diventa arte dentro l’arte.".
C'è chi afferma, erroneamente, che Beatrice Hastings e Amedeo Modigliani non abbiano mai convissuto.
Nel libro “Beatrice Hastings in full revolt”, Le Cicale Operose, 2020, nei miei cenni biografici rimando a una lettera chiarificatrice del 6 aprile 1932 indirizzata al critico d’arte italiano Giovanni Scheiwiller, nella quale Guillaume Apollinaire scrive: “Nel 1914, 1915 e parte del 1916, sono stato il solo acquirente delle opere di Modigliani e solo nel 1917 M Zborowski cominciò a fare affari con lui. Fui introdotto a Modigliani da Max Jacob. In quel periodo viveva con Beatrice Hastings, lavorando nella di lei prima abitazione e poi nello studio che gli procurai al 13 de rue Ravignan, poi nella piccola casa in Montmatre dove visse un periodo con Beatrice Hastings e dove fece il mio ritratto…” (Fonte: “Modigliani vivo”, E. Maiolino pp. 39-40).
Indirettamente Guillaume testimonia il regime di convivenza tra Amedeo Modigliani e Beatrice Hastings.
La cancellazione di un'identità passa anche attraverso sfumature come questa. Sembra un dettaglio di poco conto, ma non lo è.
Il cottage in rue Norvins
All’inizio del 1915, Beatrice trova un grazioso cottage di quattro camere con giardino in Montmartre, rue Norvins, 13, sul lato opposto alla storica casa per malattie mentali “La folie Sandrin”. L’aria più salubre, rispetto a Montparnasse, aiuta Modigliani a recuperare energie. Il cottage, non più esistente, gode di ottima posizione ed è dotato di un vialetto privato percorribile in auto per uscire in rue Lepic.
Nel suo diario “Madame Six” Beatrice scrive, ricordando: “Quant’ero felice, in quella casettina sulla Butte! I giorni si succedevano come raggi di sole estivo, intensamente, perdendosi nel nulla. Ero attratta da quel sorridente labirinto di luci, colori, piccole gioie e faccende quotidiane”.
Federico Tortora
In foto: dipinto “Rue Norvins-Montmatre” di Maurice Utrillo, del 1916, anno in cui Hastings abitò nel cottage.