Il "The Old New Age" di
Beatrice Hastings
Alla prima presentazione
livornese di alcuni giorni orsono del volume La commedia delle
fanciulle, di Beatrice Hastings, ci è stato chiesto da dove provenisse la
frase di Hastings messa in esergo al libro, "I solemny declare I
shall be republished in volume form".
La frase è stata estratta dal
fascicolo The Old New Age (1936), di Beatrice Hastings,
stampato dal suo amico libraio e editore anarchico Charles Lahr (Blue Moon
Press, Londra).
The Old New Age è, in buona sostanza, il tentativo
di Hastings di conservare memoria della sua vasta produzione letteraria nel The
New Age, in cui scrisse dal 1907 al 1920. Charles Lahr aiuta Beatrice a
raccogliere i "vecchi" volumi del The New Age per lo scopo.
Hastings qui si dimostra altresì
rammaricata, forse pentita, di aver speso tutte le sue energie per il giornale,
firmando i suoi articoli con più di 14 nomi di penna, rischiando così di
disperdere il suo lavoro.
Al dispiacere segue la promessa
espressa nella frase da noi utilizzata per l'esergo.
Ma Hastings non riuscirà mai a
pubblicare "in forma di volume". Successivamente
all'impegno nel The New Age si dedicherà, invece, in qualità di
editrice e contributrice, alle sue riviste letterarie, The Straight
Thinker e Democrat, fino ai suoi ultimi mesi di vita.
Il The Old New Age contiene anche alcune note in cui Beatrice utilizza
toni duri e aspri nei confronti di alcuni contributori del The New Age e del
suo editore A. R. Orage, da lei accusato di aver cambiato opinione e posizione
politica nel tempo, allontanandosi dalle idee socialiste e anticapitaliste,
mentre Hastings sostiene di essere rimasta la stessa di sempre, infatti
nel The Old New Age scrive:“Chiunque è cambiato da
quegli anni. Io no. Sono ancora l’autrice di Woman’s Worst Enemy: Woman e di
The Maids' Comedy [...] Io sono la stessa donna battagliera, anti-filistina che
ero un tempo.”
Nel medesimo anno in cui
Hastings pubblica The Old New Age, Philip Mairet pubblica A.R. Orage : a
memoir. Charles Lahr in una lettera dà notizia di questa pubblicazione ad
Hastings, annunciandole che Mairet le riserva parole riguardose. Mairet, nel
libro scrive: "Era diretta e tagliente. (Orage)
La considerò un dono, una contributrice di speciale importanza, tenne il suo
posto per anni con grande forza di carattere e volume di produzione. La sua
influenza in ambito letterario nel giornale fu determinante”.
Queste parole rinfrancano Beatrice negli anni
in cui comincia a riflettere sul suo percorso professionale e a ricordare con
nostalgia i suoi anni giovanili.
Federico Tortora