mercoledì 19 febbraio 2025

L'utilizzo del mito nella scrittura di Beatrice Hastings: Il sacerdote di Delfi.














Afrodite detta "del Fréjus", Museo del Louvre


L'utilizzo del mito nella scrittura di Beatrice Hastings: Il sacerdote di Delfi.

Uno dei percorsi esperienziali della scrittura di Beatrice Hastings è l'utilizzo del mito che a suo modo plasma, a seconda delle sue esigenze, per veicolare messaggi politici o femministi, per avventurarsi in dimensioni immaginifiche, per creare il perturbante, per esprimere il suo lirismo in omaggio alla sua Africa, per esprimere la sua selvatichezza degli anni giovanili, etc, talvolta riscrivendo i racconti mitologici con l'intento di disinnescare i messaggi patriarcali infusi nelle narrazioni della mitologia greca o per affermare la potenza del femminile, come nel caso del suo racconto "Il Sacerdote di Delfi", in cui Afrodite corrompe il cuore di Basileus, Sacerdote di Apollo, per instillare in lui la passione amorosa, con lo scopo di sostituire l'amore alla violenza e all'aggressività maschile (nella fattispecie, di Febo e di Efesto nel racconto).

Ecco un passo significativo del racconto:

Afrodite andò da Basileus, e colpì i suoi occhi con un dito invisibile. Allontanandosi, lasciò dietro di sé un calore così sottile che Basileus non seppe se riceverlo con gioia o con dolore. Strappò l'erba umida per raffreddarsi le mani e premette il volto arrossato tra le foglie.

Così prodigiosamente stimolato, vide una giovane vergine uscire dal Tempio. Quel giorno, come ogni giorno, la fanciulla gli portava un frutto su un vassoio, ed una tazza. Lui guardò i fiori intrecciati nei suoi capelli e pensò che non l'aveva mai vista prima. Presa la mano che portava il vassoio, poggiò in terra il vassoio e la tazza, ma trattenne la mano.

Non ricordò la sua carica di sacerdote, né la sua età avanzata, né la giovinezza inesperta di lei; poiché era destinato a supplicare la fanciulla.

Lei fuggì; lui la inseguì, abbandonando le chiavi sacre e il corno del suo Dio. La fanciulla ammonì colui a cui spettavano le parole ammonitrici. Esortò colui che ieri esortava lei. Lui sorrideva come ubriaco di dolci libagioni. Cantò un canto magico. E la fanciulla, guidata da Afrodite, uscì dai boschi rugiadosi, svelta come una colomba.

Si amarono tutto il giorno nella verde valle di Delfi. Quando il Sole iniziò il suo viaggio oceanico, li lasciò ancora svegli.

Allora Afrodite, sciogliendosi i capelli scintillanti, volò in alto, trionfante.

[...]


Federico Tortora


Testo pubblicato nel volume "Beatrice Hastings, in full revolt", Diotaiuti, Tortora (a cura di), caffè letterario Le Cicale Operose (2020). Traduzione: Matilde Cini. Diritti riservati.