Tracce di pensieri meridiani
Di recente ho letto due saggi (entrambi di Carocci, 2024) che possono
offrire un perimetro e una rotta per orientarsi sotto le stelle immaginarie ma
non virtuali del pensiero meridiano. In Finzioni
meridionali. Il Sud e la letteratura italiana contemporanea, Fabio
Moliterni valorizza la “subalternità gramsciana” della cultura meridionale.
Legando gli studi di Ernesto De Martino, al primo Sciascia e all’ultimo
Pasolini, questo saggio intende sottrarre le voci minori ma non marginali del
Sud dalla bacheca delle reliquie o dalle discariche per costruire, all’opposto,
un’identità culturale capace di opporsi al “pensiero unico del progresso”. E
fornisce un’inedita “poetica delle forme sociali”, come palinsesto di scritture
meridionali (prosa e poesia, saggi e ibridazioni) irregolare eppure
alternativo, periferico eppure fondante.
Simone Giorgino interpreta questa differenza come eterodossia in Erotico barocco. Una linea meridiana nella
poesia italiana del Novecento. Il libro propone una prima mappatura dei
poeti eretici nel Finisterre della Puglia. La perlustrazione di Giorgino parte
dal Capo di Leuca, terra di Girolamo Comi, il quale inaugura una “declinazione
di orfismo luminoso e armonico rispetto a quello notturno e dissonante”. Più
noto è stato Raffaele Carrieri, a cui Cesare Zavattini dedicò una piccola
raccolta di poesie, Otto canzonette
sporche. Vittorio Pagano, invece, si inserisce nel solco del
tardo-ermetismo, del cui simbolismo dà un’interpretazione estrema. In cima a
questo Parnaso salentino troviamo le due statue della poesia eretica e
meridiana: Vittorio Bodini e l’inenarrabile Carmelo Bene.
Della linea meridiana, dunque, Giorgino ci permette di identificare un
versante adriatico, variante orientale che arricchisce la nostra ricerca. In
ombra, invece, restano ancora le voci femminili, che vanno cercate, scovate,
valorizzate e risarcite. Qui mi limito a nominare Biagia Marniti, pseudonimo di
Biagia Masulli, pugliese di nascita (Ruvo di Puglia) e romana di adozione, la
“nera” di Ungaretti. L’altra faccia della luna meridiana si dovrà prima o poi
esplorarla.
Pasquale Vitagliano