domenica 9 marzo 2025

Tracce di pensieri meridiani, di Pasquale Vitagliano


 










Tracce di pensieri meridiani

Di recente ho letto due saggi (entrambi di Carocci, 2024) che possono offrire un perimetro e una rotta per orientarsi sotto le stelle immaginarie ma non virtuali del pensiero meridiano. In Finzioni meridionali. Il Sud e la letteratura italiana contemporanea, Fabio Moliterni valorizza la “subalternità gramsciana” della cultura meridionale. Legando gli studi di Ernesto De Martino, al primo Sciascia e all’ultimo Pasolini, questo saggio intende sottrarre le voci minori ma non marginali del Sud dalla bacheca delle reliquie o dalle discariche per costruire, all’opposto, un’identità culturale capace di opporsi al “pensiero unico del progresso”. E fornisce un’inedita “poetica delle forme sociali”, come palinsesto di scritture meridionali (prosa e poesia, saggi e ibridazioni) irregolare eppure alternativo, periferico eppure fondante.

Simone Giorgino interpreta questa differenza come eterodossia in Erotico barocco. Una linea meridiana nella poesia italiana del Novecento. Il libro propone una prima mappatura dei poeti eretici nel Finisterre della Puglia. La perlustrazione di Giorgino parte dal Capo di Leuca, terra di Girolamo Comi, il quale inaugura una “declinazione di orfismo luminoso e armonico rispetto a quello notturno e dissonante”. Più noto è stato Raffaele Carrieri, a cui Cesare Zavattini dedicò una piccola raccolta di poesie, Otto canzonette sporche. Vittorio Pagano, invece, si inserisce nel solco del tardo-ermetismo, del cui simbolismo dà un’interpretazione estrema. In cima a questo Parnaso salentino troviamo le due statue della poesia eretica e meridiana: Vittorio Bodini e l’inenarrabile Carmelo Bene.

Della linea meridiana, dunque, Giorgino ci permette di identificare un versante adriatico, variante orientale che arricchisce la nostra ricerca. In ombra, invece, restano ancora le voci femminili, che vanno cercate, scovate, valorizzate e risarcite. Qui mi limito a nominare Biagia Marniti, pseudonimo di Biagia Masulli, pugliese di nascita (Ruvo di Puglia) e romana di adozione, la “nera” di Ungaretti. L’altra faccia della luna meridiana si dovrà prima o poi esplorarla.


Pasquale Vitagliano