L'espressione past metaphor (da Pound) richiama questa temperie di oltrepassemento delle rappresentazioni del mondo, nell'utopica aspirazione alla vita in sé.
BIOGRAFIA e STILE
Nato a
Pescara nel 1965, dopo la maturità mi sono trasferito a Roma, dove ho svolto
gli studi universitari in campo ingegneristico e dove tuttora vivo.
La mia
professione è in ambito aziendale e la mia prima esperienza di pubblicazione,
nel 2010, ha riguardato proprio un saggio di manage-ment.
In
parallelo alla mia vita in ragion pratica – e in divergenza da
essa – ho portato avanti un’antica passione per la scrittura, intensificatasi
negli ultimi dieci anni, durante i quali la mia ricerca espressiva si è evoluta
verso una poetica sempre articolata – fragilmente – lungo gli orli del-l’ineffabile,
dell’impossibile, della vita in sé. Dell’immanenza.
OPERE
PUBBLICATE e riconoscimenti
Dopo alcune prime
sperimentazioni in auto-pubblicazione, è iniziata la collaborazione con la casa
editrice Terra d’ulivi edizioni, con la quale ho pubblicato tre raccolte
poetiche: «E altro è da veder» (2021), «Spersi stupori» (2022), «Tracciature»
(2023).
o Nel
2023 ho ricevuto il premio L’albero di rose per la raccolta «Spersi
stupori», terza classificata nella sezione poesia edita.
o Altri
riconoscimenti: candidato al Premio Strega Poesia 2024 (con Tracciature);
premio Poesia in-corso: terzo classificato 2024 e fina-lista 2023; menzione
speciale della giuria al Premio Nina Maroc-colo (prima edizi<ioni, 2023); menzione d’onore al Premio Buonarroti 2021;
segnalato al Premio Luzi 2018/19; finalista al premio Il mio
esordio 2018.
RICERCA
LETTERARIA
Nella
convinzione che non vi è scrittura di qualità senza conoscenza e riflessione
sui temi dell’espressione poetica, dell’arte, della filosofia e del linguaggio,
porto avanti una mia personale ricerca su questi aspetti, che sfocia in scritti
e articoli che si configurano come una costellazione di mini-saggi che ruotano
intorno a una domanda implicita: «Cos’è il poetico nella nostra civiltà?»
interrogando il pensiero degli autori stessi e degli studiosi che hanno
investigato, da varie angolature, il complesso mondo della poesia.
o
Dal 2021 sono membro
permanente della redazione della rivista letteraria Menabò (di Terra
d’ulivi edizioni) per la quale ho scritto oltre trenta articoli (pubblicati
online) dedicati a questi temi.
o
Altri scritti di ricerca
sono pubblicati direttamente sul mio blog.
RECENSIONI
«Lucio
prende i “Luoghi comuni” e li attraversa, li ribalta, ne implode, li intride di
stupefatta, irridente consapevolezza…»
(Plinio Perilli, dalla sua recensione a Tracciature) «Lucio Macchia è assai abile nell’omologare a perfezione estro lirico e impennate di pensiero, diciamo pure: nobilissimi filosofemi […] distilla versi gentili, oltremodo armoniosi…» (Dalla motivazione della giuria per il premio a Spersi stupori nel concorso L’albero di rose del 2023)
«Una estetica
fenomenologica che in pochi oggi esprimono in Italia. Forse perché i suoi versi
sono umili fruscii di parole come di canne al vento. Senza sprechi psicologici…»
(Vincenzo Crosio su Tracciature)
«Ed è proprio il poetico
con i suoi spazi ampi, con il suo bianco che rarefa la parola […] ad essere il
luogo in cui diventa possibile dire l’impronunciabile […] uno stupore
frammentario, “sperso”, che vive di piccole illuminazioni» (Virginia Farina su Spersi
stupori)
«Una metafisica dello sguardo che diventa colonna vertebrale del racconto in versi» (Floriana Coppola su E altro è da veder).
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